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recensione
TUFO, LUCE ED ESISTENZA
Recensione critica
Recensione critica
Solitarie ed introverse, le sculture di Vincenzo Roma sono confinate nello spazio del cordoglio, estromesse dalla comunicazione collettiva e vittime del crudele gioco degli uomini. Le sue figure scolpite nel tufo e nel legno, afflitte nella terracotta e nel cemento soffiato, analizzano con accorata amarezza il tema così attuale dell’emarginazione sociale, una questione che tocca da vicino migliaia di uomini meridionali bruscamente trapiantati nell’Italia Settentrionale.L’inconscio lascia in sospeso l’essere in “Volevo Volare”, dove l’uomo agogna l’amore del suo prossimo in uno slancio frenato, in un incontro negato, restando ancorato solo a se stesso, nel timore di una richiesta mai corrisposta. E’ un mancato dialogo che gonfia di pianto il cuore, che strazia l’anima, scavando in profondità delle ferite non rimarginabili. Ed ecco “Veleggia”, l’emblema della solitudine, muta nel suo dolore, abbandonata a sé stessa e alla sua impenetrabile spiritualità.La superficie scultorea, trattata in maniera lineare e geometrizzante, racchiude questi ed altri quesiti esistenziali, soffocando nella materia un disperato bisogno d’amore.
Sabrina Falzone
http://www.sabrinafalzone.info/
Sabrina Falzone
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