Archivio blog
martedì 12 febbraio 2013
lunedì 11 febbraio 2013
Iscriviti a:
Post (Atom)
Nelle opere di Vincenzo Roma si intuisce una ricerca che, travalicando i generi e le tecniche espressive, scava nella realtà sensazioni archetipiche e profonde. Sia che si tratti di lunghe linee levigate su eleganti solide forme o che faccia vibrare la superficie bidimensionale o scultorea con contorsioni e cicatrici e impasti e palpiti di colore, la linea del suo sguardo va sempre in profondità verso una significatività intensa del gesto artistico. Raggiungere l'immagine ideale, quella che da sola può supportare in pieno ed esaurientemente una meditazione sul reale, è l'unica discriminante che passa sopra alla necessità di una tecnica univoca o di un soggetto privilegiato. Si può dire che l'ambito di ricerca che sta nella sottotraccia del Suo percorso artistico è una verità più profonda svelata a volte con pochi gesti stilizzati a volte invece con profonde e faticose elaborazioni, lavorii interiori svelati crudamente. Il risultato è variegato ma di una sincerità disarmante e sempre capace di scuotere lo sguardo con un'immagine mai troppo confortante o acquiescente ma piuttosto spiazzante o decisa.
Ad un primo incontro con queste opere se ne ricava una impressione e un turbamento molto più profondo e intenso di quanto ci si renda conto nell'immediato e spesso ci si porta dentro alcune di queste immagini, più cariche di domande che di risposte, in attesa di essere elaborate.
Le opere plastiche di Vincenzo Roma conservano in se un ulteriore pregio, quello di detenere con la luce un rapporto particolare. Massa e luce giocano un balletto continuo su tutta la superficie, interdipendenti e a volte amanti. La sensibilità di questo artista per le forme è pienamente espressa e la gestione delle masse, sia nelle opere più vibranti che in quelle più stilizzate non possono lasciare indifferenti uno sguardo che vi si accosti con sincera curiosità.
Fabio Folla - Insegnante di Discipline Plastiche - Tutor presso l'Accademia di Brera (corsi COBASLID - cattedra scultura)